Garante, sì al taglio dell’indennità Minoranze, ok al disegno di legge che fissa il tetto ai compensi
FONTE GIORNALE TRENTINO
TRENTO. Via libera della prima commissione del consiglio provinciale al taglio dell’indennità del Garante delle minoranze. Il disegno di legge (che unifica le proposte di Dallapiccola, Zeni e Viola) definisce il limite massimo per i compensi del presidente e dei due componenti e le competenze di difensore civico dell’Autorità garante: 4 voti a favore (Pd, Patt, Upt, Pdl) e 2 voti di astensione della Lega. Viene così data attuazione della legge sulle minoranze del 2008, che ha introdotto il Garante delle minoranze. Al presidente andrà il 60% dell’indennità attribuibile al presidente dell’Apran (il 50% agli altri due componenti), che la giunta ha tagliato dai 70 mila (stabiliti dalla legge del 2008) a 45 mila euro . Ma per Franca Penasa (Lega) occorre chiarire se il 60% si riferisce ai 70 mila o ai 45 mila euro. La Lega con Alessandro Savoi ha chiarito che «la nostra non è un’opposizione alla tutela delle minoranze ma alla spesa per istituire un’autorità garante che nessun cittadino chiede». Il presidente della commissione Renzo Anderle ha ricordato che la figura del Garante è uno degli elementi qualificanti della legge, che ha ridato dignità soprattutto alle piccole minoranze come quella dei mocheni. Mantenere in vita queste identità storiche è certo un costo, ma di fronte a un valore così importante non ci si può fermare solo a valutazioni economiche».
Mario Nicolussi Zom, assessore alle minoranze della Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri, ha dato il suo ok al disegno di legge ma ha raccomandato prudenza sui compensi visto il duro momento economico.