La seconda serata di OBIETTIVO FUTURO! Lavorare negli Altipiani si può.
Si è svolta mercoledì 10 ottobre la seconda serata del progetto Obiettivo Futuro. Il tema era quello del lavoro negli Altipiani, partendo dalla domanda attuale dei principali settori economici presenti, e proponendo uno sguardo di prospettiva.
Gil ospiti della serata erano: Denis Rech, in rappresentanza della società impianti, Paolo Giongo del settore commercio, Romano Oberbizer per gli artigiani, Enrico Struffi per gli albergatori, Anna Ciech settore turismo e servizi, Marisa Corradi per gli agricoltori. Circa una settantina le persone presenti, non solo giovani.
I concetti emersi sono stati molti, partendo da come ognuno dei relatori ha cominciato la propria attività, cosa gli ha spinti, difficoltà e soddisfazioni. Poi lo sguardo si è spostato sulle figure professionali che oggi questi settori economici ricercano nel mercato del lavoro e che spesso ritrovano all’esterno della nostra Comunità. Professionalità, specializzazione, conoscenza delle lingue sono criteri fondamentali e trasversali di quasi tutti i settori. Inoltre gli interrogativi posti dal moderatore dott. Giorgio Pasolli sono stati i seguenti: cosa serve per avviare un’attività commerciale?Come fa un giovane ad avviare un’azienda agricola? Quali sono le figure che un albergo strutturato richiede? Chi sono gli artigiani? Come si avvia e quanto costa avviare un’attività artigianale. E la società impianti? Chi e quanto assume, con quali qualifiche? Le risposte sono state precise e puntuali. (a breve sarà disponibile il filmato online)
Tuttavia è realistico pensare che alcune tipologie di occupazione proposte dal territorio non siano più appetibili ai giovani dell’Altopiano, per un benessere diffuso, per una scarsa appetibilità che oggi la manovalanza ha nell’immaginario collettivo(è un bene?MAh..). Un generale buon livello di studio, anche universitario (ed è assolutamente una cosa molto buona), difficilmente si concilia con ad esempio i lavori classici del settore turistico. Inoltre il lavoro stagionale è il più delle volte una condizione transitoria, che veicola una speranza di occupazione definitiva, più sicura.
Ciò premesso, gli Altipiani oggi sia per il lavoro dipendente che autonomo, offrono chance interessanti. Per prima cosa, di questi tempi non è certamente il titolo di studio che stabilisce lo stipendio di un lavoratore, ma è certamente una credenziale di accesso per determinati settori lavorativi. In questa fase economico-sociale è fondamentale, avere un bagaglio esperienziale plurale, rimboccarsi le maniche, costruire e seguire un percorso ascensionale fatto di piccoli passi incrementativi. Secondo, l’evoluzione tecnologica plurisettoriale unita ad un sensibile incremento costante del settore turistico degli Altipiani, forniscono un mix di nuove figure professionali e di nuove attività imprenditoriali davvero interessanti.
La questione rimbalza a noi, siamo pronti per cogliere queste occasioni?