Le Nostre Donne degli Altipiani Cimbri, primo traguardo raggiunto – ecco i risultati del questionario
Per la prima volta sul territorio degli Altipiani un progetto dedicato ha focalizzato l’attenzione sul Mondo delle Donne, al fine di attuare lo sviluppo di politiche e strategie di qualificazione e potenziamento dell’imprenditoria e creatività femminile, di valorizzazione del ruolo, di inserimento nella vita lavorativa e sociale, per il perseguimento di uno stato di benessere diffuso.
Lo scopo principale del progetto era quello di far incontrare fra loro e far conoscere le donne, valorizzarne profili e attività, scoprire dalle loro voci come vivono sull’altopiano, chi sono, dove e come lavorano, quali sono i loro problemi, pensieri, idee e progetti.
Gli obiettivi generali che il progetto si proponeva sono stati raggiunti anche tramite gli strumenti che il progetto proponeva di impiegare (focus group, serate informative con esperti, questionari).
Risultati raggiunti
In particolare la prima fase del progetto, DonneINSIEME, ha permesso alle donne della Comunità di incontrarsi, conoscersi e presentare se stesse e le proprie attività. I focus group hanno facilitato il confronto su come è vissuto il territorio da vari punti di vista: culturale, giovanile, sportivo, del tempo libero, della salute, politico, sociale, economico.
A questa prima fase di conoscenza e dibattito ne è seguita un’altra di informazione, con tre serate di incontri tenuti da relatori esperti di formazione, rappresentanti della provincia, del mondo del lavoro e di realtà associative, nel corso delle quali si è voluto informare le donne circa strumenti, leggi, realtà a disposizione delle donne.
Nello specifico TEMPI DI DONNA è stata una serata in cui si è parlato di conciliazione, genitorialità, cura parentale e benessere della donna, inteso come gestione dei tempi. Importante la presenza di Luciano Malfer delle Politiche Sociali della Provincia autonoma di Trento che ha parlato del Progetto Trentino Famiglia, di Antonella Chiusole, Dirigente dell’Agenzia del Lavoro e di Sarah Carrozzini, psicologa Clinica e Consulente Familiare.
All’incontro DONNE IN RETE, grazie a Flavia Angeli di Donne Impresa Confartigianato, Maria Luisa Bertoluzza di Donne Impresa Coldiretti, Barbara Grassi di Donne In Cooperazione e Anna Ciech di Trentino Network Donna, è stato possibile apprendere azioni, incentivi, strategie utili al lavoro della donna.
Nella serata DONNE inFORMAZIONE si è discusso di strategie e strumenti concreti di sviluppo professionale e personale. Serenella Panaro si è focalizzata sull’identificazione e utilizzo dei propri punti di forza per raggiungere obiettivi personali e professionali; Moyra Girelli ha parlato della gestione del tempo e di alcune pratiche efficaci per la quotidianità in famiglia e al lavoro, mentre Sandra di Carlo ha presentato il mondo di Internet e le buone prassi di comunicazione on line e uso degli strumenti Internet per il lavoro e la famiglia.
Nella serata conclusiva del progetto DONNE AL VIA è stato presentato un report finale e la restituzione dei dati emersi dal questionario inviato a tutte le donne della Comunità. I questionari compilati dalle donne residenti nella Comunità sono quasi 300. Per approfondire ulteriori osservazioni in merito e i dati emersi si rimanda alla relazione predisposta da Stefania De Carli, allegata al presente documento.
Qui invece si sottolinea l’importanza del lavoro svolto, poiché i dati ottenuti hanno permesso una mappatura del tessuto economico e sociale femminile della Comunità, attendibile e utile alle Istituzioni locali per impostare azioni future.
La costituzione della Consulta delle Donne è stata posticipata per permettere un maggior coinvolgimento, data la disponibilità nel corso del progetto di una decina di donne a fronte del dato, più che positivo emerso dai questionari, di ben ottanta donne disponibili a mettersi in gioco nella consulta; si prevede pertanto un incontro entro fine mese, con le interessate per poter tracciare le basi di partenza della Consulta. La presentazione al Presidente e alla Giunta della Comunità, avverrà non appena sarà definita la composizione, gli obiettivi, i compiti e le proposte che la stessa si porrà. La Consulta permetterà di coinvolgere nel tempo – questo l’auspicio – un numero sempre maggiore di donne, per la crescita individuale e collettiva del tessuto economico-sociale della nostra Comunità.
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Partecipanti attivi (con “partecipanti attivi” si intendono tutti quelli che hanno acquisito competenze prendendo parte al progetto).
Si è notato che molte donne sono state presenti a più incontri, seguendo quindi l’intero percorso e interagendo con interesse con i relatori. Alcune di loro hanno scelto di proporsi per far parte della Consulta delle donne, contribuendo attivamente al buon risultato del progetto. Queste persone hanno espresso più volte il proprio parere positivo in merito alla qualità del programma dichiarando il proprio interesse all’attivazione di corsi e iniziative rivolti alle donne. Saranno queste le figure trainanti del progetto, capaci, ci auguriamo di coinvolgere altre donne.
Fruitori (pubblico/spettatori)
La media delle persone presenti è stata di una trentina a incontro. Data l’alternanza delle serate in sale di entrambi i comuni (Folgaria e Lavarone) è stato possibile essere presenti in maniera più capillare sul territorio. Si è notata la presenza di persone provenienti da tutti e tre i comuni interessati dal progetto, anche se più significativa è stata la presenza di persone provenienti dal centro maggiore, Folgaria; un maggior interesse al progetto è stato dimostrato dalle imprenditrici e libere professioniste, categoria che ha, evidentemente, maggiormente avvertito gli obiettivi del progetto e l’efficacia del concetto di “rete”.
Ricaduta e impatto del progetto
Considerando la ricaduta e l’impatto del progetto (in termini di ciò che ha generato) si è riscontrata la costruzione di reti informali (conoscenza reciproca di molte donne presenti agli incontri che, provenendo da comuni diversi, non si erano a volte neppure mai incontrate) e formali (la Consulta delle donne).
Si segnala inoltre che sono nati progetti collaterali e iniziative tra alcune realtà del territorio, come ad esempio la collaborazione tra le donne di Luserna che lavorano il tombolo e un albergo del comune di Folgaria – o primi contatti tra l’associazione di volontariato Avuls che opera presso la Casa Laner di Folgaria e la Casa dei nonni di Lavarone, nonché la collaborazione, tramite il progetto, di un’operatrice socio-assistenziale del territorio con la Cooperativa La Casa.
Sinergie positive sono state riscontrate tra alcuni attori istituzionali del territorio, con consigliere e assessori comunali tesi alla realizzazione di iniziative congiunte nel campo delle pari opportunità, così come si è notato un avvicinamento fra le donne del territorio e le rappresentanti politiche, sia a livello di comuni che di Comunità. Sulla base degli ultimi incontri avvenuti si ritiene ci possa essere continuità del progetto con altre attività/progetti successivi che prevedano il coinvolgimento delle donne della Comunità, anche e soprattutto attraverso la Consulta.
Si è notato un maggior coinvolgimento delle donne provenienti da fuori, rispetto a coloro che da sempre vivono sul territorio, sia a livello di partecipazione agli incontri che di disponibilità a entrare nella consulta; un dato su cui riflettere per indirizzare gli sforzi verso la diffusione di un concetto di Comunità consapevole delle possibilità che il territorio può offrire, con un’attenzione particolare all’individuo in quanto risorsa preziosa, e alla socialità, intesa come mutuo aiuto e collaborazione, concetto che si pensava più radicato nelle persone originarie dei tre comuni.
Ai fini di una completa relazione del progetto appena concluso, si ritiene opportuno segnalare anche alcuni punti di debolezza riscontrati nella realizzazione dello stesso, così come modalità di attuazione alternative che avrebbero potuto migliorarne la qualità.
Si è notato che molte donne, nonostante il materiale informativo sia pervenuto a tutte, non hanno compreso il vero scopo del progetto. Forse perché coinvolte per la prima volta in un progetto dedicato, con la possibilità di “mettersi in gioco” e interagire. Di certo le donne vanno stimolate al confronto e al dialogo pur mettendo in conto il sacrificio di uscire per i noti problemi di conciliazione e per la stanchezza dopo una giornata di lavoro.
Riguardo alla risposta e tipologia di somministrazione dei questionari, per eventuali azioni future si possono pensare forme alternative per un maggior riscontro, al fine anche di un coinvolgimento più diretto della popolazione. La compilazione infatti è stata probabilmente sottovalutata da molte donne, non sufficientemente stimolate.